SIGNORE LAVORA LA MIA VITA!

La storia che ora racconterò mi è stata di tale benedizione in momento molto difficile della mia vita e desidero in quest’oggi trasmetterla anche a voi, cari lettori di questa pagina. In una piccola città viveva un fabbro ferraio, un uomo perverso, il capo di un gruppo di uomini rozzi e violenti. Quest’uomo si converti e, di conseguenza, consacrò tutta la sua vita al Signore. Ovviamente di questo suo cambiamento se ne parlò in tutta la cittadina. La cosa fece veramente notizia proprio perché a causa del suo carattere rozzo e cattivo era temuto da tutti. Un giorno, alcuni mesi dopo il grande cambiamento, vide apparire nella sua fucina un vecchio compagno. «Dimmi un po’…» gli disse questi «…perché non lasci andare questa storia della religione e non ritorni con noi? Ne hai passate di brutte in questi mesi, tra sofferenze, malattie e persino morti. Tutte situazioni che non avevi mai vissuto prima».

 Il fabbro, continuando a forgiare la balestra di un carro e senza interrompere il proprio lavoro, fece cenno all’altro di stare a guardare, mentre egli iniziava a scaldare dei pezzi di metallo per infuocarli al fin di formare il pezzo voluto. Ma l’ultimo pezzo, per quanto lo riscaldasse ripetutamente, non voleva far presa. Non riceveva la «TEMPERA» ed alla fine dovette esser gettato nel mucchio dei rifiuti. Rivolgendosi al suo vecchio compagno, il fabbro disse: «Da quando ho conosciuto il Signore Gesù ho visto che è questo il modo in cui Egli tratta i suoi figliuoli. Così io gli dico: Signore, battimi finché vuoi, ma ti prego di non gettarmi mai nel mucchio dei rifiuti!» 

Amici lettori, sono passati diversi anni da quando ho udito raccontare questa storia del fabbro e molte volte, nell’attraversare la fornace ardente, anche io ho elevato la stessa preghiera a Dio: «Signore, se ritieni di dover piegare la mia vita, il mio carattere ed il mio cuore fai pure (col fuoco della prova o col martello della difficoltà); Signore, battimi finché vuoi, ma TI PREGO: «NON MI GETTARE GIAMMAI NEL MUCCHIO DEI RIGIUTI». «Se uno non dimora in me (dice il Signore Gesù), è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano» (Giovanni 15 verso 6)